giovedì 13 ottobre 2011

Cronaca locale

12.10.2011
CAMORRA, IL RACKET DEI FIORI A TRENTO
Spedizione punitiva contro un ambulante che non comprava dai clan.
(http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/10/12/news/camorra-il-racket-dei-fiori-a-trento-5125535)

Camorra, il racket dei fiori a Trento
TRENTO. La camorra torna ad affacciarsi in Trentino. Questa volta un clan che aveva messo le radici a Firenze voleva mettere in piedi un vero e proprio racket dei fiori. C'è stata anche una spedizione punitiva ai danni di un ambulante che si rifiutava di comprare i fiori dai fornitori affiliati al clan camorristico. Due camorristi sono saliti a Trento per dare una lezione all'ambulante. Per fortuna non lo hanno trovato, così si sono sfogati sul suo carretto, rubandolo e gettando i fiori e le piante.


La notizia ha creato allarme perché già camorristi vicini al clan dei casalesi avevano preso di mira alcune aziende in difficoltà. In quell'occasione vennero arrestate 28 persone dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia. Questa volta ad agire, invece, sono state la Procura di Firenze e la Guardia di Finanza. In questo caso, il clan coinvolto era quello dei Lorusso-Mauro attivo nei quartieri Santa Lucia e Pallonetto.


Il clan aveva cercato di convincere un ambulante campano attivo a Trento a comprare fiori da loro. L'uomo, però, ha rifiutato dicendo che non intendeva cambiare fornitori. Il clan, invece di rinuncia, ha inviato a Trento due picchiatori che dovevano dare una lezione all'ambulante. Per fortuna, i due, non hanno trovato il commerciante che, forse, si è accorto che stavano arrivando. Hanno trovato, invece, il suo carretto. Lo hanno rubato e hanno sparire i fiori. L'ambulante, quindi, ha evitato una dura lezione. Poi, il clan è stato distratto da problemi a Napoli e poi sono arrivate le manette.


Le fiamme gialle hanno eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni e usura, aggravati dall'utilizzo del metodo mafioso. L'organizzazione criminale, radicatasi da tempo nel territorio toscano, è risultata costituita da persone considerate già appartenenti a famiglie satelliti aggregate a clan camorristici di Napoli, affiancati da altri, italiani e stranieri, residenti nella provincia di Firenze.

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