domenica 13 maggio 2012

METRIC

Dal 2003 ad oggi la Provincia Autonoma di Trento collabora con Transcrime, il Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell'Università degli Studi di Trento.
Diretto dal professore di criminologia Ernesto Ugo Savona, il centro rappresenta l'unione di esperienza e innovazione pluriennale nell'ambito della ricerca criminologica sia in Italia che all'estero.
Da circa dieci anni Transcrime realizza su commissione della Provincia Autonoma di Trento i cosiddetti, profili sicurezza, schede dati statistici che fotografano, a livello comprensoriale un tempo, oggi per ogni Comunità di Valle, lo stato della sicurezza del territorio presentando informazioni sulla criminalità e su altri fenomeni sociali. A differenza di altri territori del Nord Italia, simili al nostro territorio per benessere sociale ed economico, in Trentino non vi sono segnali di presenza stabile delle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Non possiamo pertanto parlare di «colonizzazione» del territorio ad opera della malavita né di contagio da parte di quest'ultima, ma ciò non significa che il Trentino non sia soggetto a rischio di infiltrazione criminale.
Sulla scia di un modello analogo elaborato da Transcrime per il Ministero degli Interni, nasce l'idea di METRIC, Monitoraggio dell'Economia Trentina contro il Rischio Criminalità, commissionato dalla PAT nell'anno 2011 e reso pubblico lo scorso 2 maggio.
Metric è un'analisi di dati inerenti ai settori economici ed al territorio trentino che ha lo scopo di individuare le vulnerabilità territoriali e dei settori economici.
Si tratta di indicatori che possono essere utilizzati dalle singole istituzioni locali, al fine di leggere anzitempo se ci sono o meno tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata ed evitare il contagio del nostro tessuto produttivo e sociale: prevenire prima di curare!Il Trentino è la prima, e finora unica, realtà territoriale italiana che si è dotata di un modello per il monitoraggio del rischio criminalità con l'obiettivo di prevenire ciò che in altre regioni è da anni un dato di fatto.Il Rapporto Metric è lo strumento con cui si lavora specificamente alla prevenzione nei confronti delle infiltrazioni criminose in Trentino.
Le infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia legittima sono una delle nuove emergenze che i sistemi economici devono affrontare. Spesso le emergenze vengono affrontate quando l'evento si è manifestato in tutte le sue peggiori conseguenze.
La filosofia del progetto METRIC è proprio quella della “riduzione del contagio” monitorando le situazioni di rischio e accrescendo i fattori protettivi. Così, come nella ricerca medica, il progetto METRIC si fonda su tre ingredienti: 1) ricerca; 2) sviluppo di strumenti per il monitoraggio del fenomeno e 3) capacità di fornire indicazioni per i rimedi.
<<E' uno strumento d'avanguardia>> - ha detto il professor Savona - << che offre una serie di parametri di valutazione, come il Mafia index basato sul numero di denunce, come la quantità di beni confiscati ai malavitosi, come il grado di sofferenza per settore economico e per singola parte del territorio. La fase più importante è però quella in corso adesso, mirata a delineare strategie d'azione per prevenire con successo.>>
Esaminando ciò che emerge dal rapporto METRIC possiamo affermare che la presenza della criminalità organizzata sul territorio provinciale non è sistematica ed è legata principalmente a tratta di esseri umani, traffico di droga e contrabbando di tabacchi lavorati. Si tratta di traffici che sono in mano per lo più a organizzazioni di origine extracomunitaria (albanese, russa, nordafricana e cinese), mentre è scarsa la penetrazione nel tessuto economico locale di cosa nostra, camorra e 'ndrangheta.
Nel rapporto si citano a questo proposito l'operazione Matrioska, un'indagine sul riciclaggio internazionale di tangenti per la vendita di veicoli militari e per acquisire commesse pubbliche partita da movimenti sospetti di denaro nella Raffeisenkasse, ed ancora il caso della società Aspide srl, legata al clan dei Casalesi, dedita al finanziamento a tassi usurari (fino al 180%) ad imprese in difficoltà e senza credito dalle banche e che poi, di fronte all'insolvenza dei debitori, ottenevano l'intestazione di parte o di tutte le quote societarie trasferendole a prestanome.
Tra le società colpite vi sono alcune immobiliari e imprese alberghiere trentine.
Altri casi di infiltrazione criminale sono quelli, nel luglio 2010, della tentata scalata da parte di società vicine alla 'ndrangheta della Cosbau, azienda edile di Mezzocorona; dell'attività di alcune aziende di trasporto extraregionali riconducibili a titolari calabresi che, a prezzi molto bassi e fuori mercato, trasportavano verso altri cantieri materiale di scavo proveniente dai cantieri della galleria di Martignano, galleria di Mezzolombardo e circonvallazione di Moena; del coinvolgimento di un imprenditore trentino nell'attività di esponenti mafiosi finalizzata alla gestione di appalti e servizi pubblici nel settore della produzione di energia eolica nella provincia di Trapani.
 
I settori più a rischio sono quelli delle attività professionali, scientifiche e tecniche (che includono società di consulenza), delle costruzioni e quello dei trasporti e magazzinaggio; appare poi un settore a rischio quello degli appalti pubblici, anche se, per mancanza di dati comparabili, non è stata svolta alcuna attività di analisi specifica su tale settore. 
Le zone più vulnerabili, definite su un'ipotetica scala a rischio “medio” sono la Val d'Adige, l' Alto Garda e Ledro e la Vallagarina; il resto del territorio trentino corre un rischio "medio basso" e "basso".
A commento del rapporto, Dellai ha ribadito come il tema sicurezza sia da sempre all'attenzione della Giunta provinciale. <<Il Trentino >> - ha affermato il presidente - << è un territorio sostanzialmente sano, ma proprio per questo può entrare nel mirino di attività criminali, ed è questa la ragione per la quale dobbiamo tenere alzate le antenne. Convinti come siamo che sia meglio prevenire anzichè curare, pensiamo però che il bene collettivo della sicurezza economica e sociale richieda, accanto alle attività di contrasto svolte dallo Stato (che tra l'altro sosteniamo anche con accordi di tipo logistico ma anche sul piano delle valutazioni e delle analisi sottoscritti con magistratura e forze dell'ordine), anche un'assunzione di responsabilità relativamente ai doveri di vigilanza e controllo da parte delle pubbliche amministrazioni locali. Per questo, così come stanno facendo governi nazionali ed organizzazioni internazionali quali ad esempio l'Ue e l'Onu, chiediamo la collaborazione di Transcrime.>>

PER APPROFONDIMENTI:
Presentazione del Rapporto METRiC al Consiglio Provinciale;
Monitoraggio dell'Economia Trentina contro il Rischio Criminalità.

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