sabato 19 maggio 2012

TRENTO PER MESAGNE.

A 4 giorni dall'anniversario della strage di Capaci, i ricordi che ognuno di noi ha di quel 23 maggio 1992, dove si trovava, con chi era e quello che si è provato, da chi è stato raccontato e da chi ha ascoltato, è la nostra memoria, la nostra personale memoria che, in alcuni casi, ha segnato il cammino, la nostra conoscenza e la nostra coscienza.
Oggi 19 maggio 2012 un atto vergognoso, che ci tranquillizzerebbe non ricollegare ad un ritorno del terrorismo stragista mafioso che ancora deve rivedicare il proprio controllo violento su una parte del paese, e l'obbiettivo è una scuola, una scuole intitolata “Morvillo Falcone”, una scuola che vince il primo premio di un concorso sulla legalità.
L'impotenza e la rabbia ceca, perchè non indirizzata verso un singolo uomo, un ristretto gruppo di persone ma verso una cultura mafiosa e un individualismo che fa di quel singolo uomo un traghettatore di anime...
Scegliere una scuola, uccidere dei ragazzini, scegliere i simboli della lotta contro la mafia, significa dare un segnale ben preciso.
Un segnale a cui il movimento antimafia, e in particolare le studentesse e gli studenti d'Italia, che da sempre ne costituiscono l'anima, non possono non rispondere. Simboli della lotta alle mafie, di tutti gli uomini e le donne uccisi come danni collaterali in una guerra non dichiarata. Melissa Bassi è stata coinvolta in una guerra che non era la sua, e da lei, come da molti altri, dobbiamo imparare che quella guerra riguarda tutti, che la mafia è disposta a passare sopra tutto e per tutti pur di vincerla, che siamo tutti coinvolti. Se una società civile ancora esiste, in questo paese, è ora di dimostrarlo. Mobilitiamoci, tutti, subito. Cerchiamo di capire cos'è successo, rivendichiamo il diritto a conoscere la verità senza soluzioni di comodo, e facciamo sentire ai ragazzi e alle ragazze che siamo con loro.



Nessun commento:

Posta un commento